Amici di Teatro Cantiere, siamo tornati un po’ di giorni fa dalla nostra incredibile residenza all’Odin Teatret di Eugenio Barba. Cosa dire? C’è troppo… Ogni volta che andiamo là il tempo prende strane connotazioni: si ferma, ti fa credere di essere lì da sempre e per sempre, poi si velocizza e ogni giorno ti appare della durata di qualche ora. Sarà perchè d’inverno in Danimarca viene buio alle 15, sarà perchè passavamo tutto il giorno a lavorare nella Sala Rossa, ma ci è capitato di vivere come in una realtà parallela. Bellissima, naturalmente. Abbiamo affinato il nostro Kalari con Carolina Pizarro, abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi passi del nuovo lavoro di Marilyn Nunes, abbiamo parlato di teatro e di amore con Janice Poon, chiacchierato di musica e cantato con Jan Ferslev, abbiamo visto in anteprima le prove del nuovo spettacolo diretto da Roberta Carreri, siamo stati invitati alla dimostrazione di lavoro e allo spettacolo di Carolina Pizarro diretti da Julia Varley e abbiamo sentito nostro malgrado, ma con piacere Else Marie Laukvik e Franz Winther provare per il loro spettacolo ancora agli inizi. E poi: abbiamo mostrato L’Anima della Masca e Dove i fiumi si incontrano a tutto lo staff dell’Odin ed è andata bene, ci sono arrivati consigli da Julia Varley, Roberta Carreri, Frans Winther, Ulrik Skeel, insomma, cosa chiedere di più?
Ma la cosa più importante è stata lavorare al nostro nuovo spettacolo e portare avanti Dove i fiumi e la Masca, anzi la cosa più importante è stata stare insieme e vivere solo di teatro per un po’.

Ovviamente questa residenza ha avuto forti ripercussioni su tutti noi, Odino con la sua spada ha portato nuove energie ed un utile scompiglio, lavorando sull’inconscio di ognuno. Chi siamo? Chi è Stella, chi è Eleonora, Davide, Sara, Hengel? Dove sta il nostro equilibrio, quale fuoco ci fa bruciare? Questo ci ha chiesto, indirettamente, L’Odin e naturalmente stiamo già rispondendo appiccando incendi.