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Il Rituale

Laboratorio su corpo e voce con un occhio speciale sulla ritualità.

L’attuale lavoro di ricerca di Teatro Cantiere si sta concentrando sui concetti di Rito e Rituale associati al teatro, ponendo una particolare attenzione sulle possibilità vocali e fisiche che coinvolgono questo tipo di studio. Quando si pensa al rito, si ha subito la sensazione di spostarsi verso un livello mistico, religioso, magico, ma cosa ha a che fare tutto questo con il teatro? Molto più di quello che si creda: Teatro Cantiere ad esempio struttura le proprie fasi di training ed il training stesso con una codificazione, un atteggiamento ed un modo di porsi assai affini all’idea di rituale. Un rituale laico, certo, ma non privo di quel senso di precisa solennità, coinvolgimento emozionale e mistero propri della ritualità religiosa.

Il laboratorio sarà strutturato come un grande rito di iniziazione, come un’esperienza collettiva al limite tra workshop, performance e vita reale dove i nuovi arrivati verranno invitati a partecipare attivamente cercando di acquisirne codici, tecniche, spirito e si concentrerà sia sulla Presenza dell’attore come risultato del “qui ed ora” tipico della sfera del rito, sia sull’uso della Voce come strumento per il canto rituale e per il risveglio di emotività sopite e del nostro “animale” interiore.

La Presenza è la capacità dell’attore ad attrarre l’attenzione dello spettatore ancor prima di iniziare a recitare, non è un “dono”, ma segue regole ben precise (e al contempo vaghe e misteriose): il laboratorio suggerirà ai partecipanti attraverso esercizi ed esempi come indagare il campo della presenza soffermandosi sulle possibilità legate al Rituale al fine di far giungere ciascun attore alla creazione di un proprio “rituale di presenza”.

Per quanto riguarda la Voce il laboratorio si concentrerà sulla respirazione organica, sull’uso dei risuonatori, sulla glossolalia (una lingua interiore che smuove emozioni e istinti nascosti, appoggiandosi alle vibrazioni del corpo), sul canto visto come momento di scoperta della voce, di gioco e rituale collettivo. La voce sarà trattata soprattutto come trampolino del risveglio emotivo e come mezzo di indagine interiore. Il risultato di questo lavoro è una voce viva, reattiva, attenta, potente, in grado di evocare l’abisso che c’è dentro ciascuno di noi, una voce non teatralmente impostata ma ricca di possibilità, sfumature e timbri. La base per il lavoro sulla voce rimane il corpo, per questo verranno anche affrontati molti esercizi di forte natura fisica: non si deve pensare al training vocale come ad un qualcosa di statico o riposante, ma ad una totale fusione di fisicità e voce dove l’aspetto istintivo animale ha la meglio su quello aulico e razionale.

Lavorare sul rituale non significa lasciarsi andare a spontaneità disorganizzata o crisi di isteria, chiunque si aspetti da questo laboratorio grida convulse, trance, tremori e atteggiamenti da tarantolati non è sulla giusta strada.

Il laboratorio è indicato sia per chi si avvicina per la prima volta al lavoro attoriale sia per professionisti: attori, cantanti, performers, ecc.


Laboratorio in corso di attivazione a:

– Spazio Nu, Pontedera (PI) – 23, 24 feb 2013

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