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Misteri e Incantazioni per la Prima Stella

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MISTERI E INCANTAZIONI PER LA PRIMA STELLA

Con: Sara Pirotto, Josephine Chiara Lunghi
Canti, costumi, suoni, oggetti: Sara Pirotto, Josephine Chiara Lunghi
Regia, assistenza psicofisica e suggerimenti di lavoro: Hengel Tappa
Durata: 40 minuti (senza pause)

Esiste un momento prima che cali la notte dove luce e buio si confondono e si mischiano, irradiando un alone di sottile sconvolgimento su ogni cosa. Gli alberi diventano neri, come ombre si stagliano però su un cielo di un bell’azzurro brillante. C’è la luna, eppure è giorno e appare la “prima stella della sera”: Venere, che è un pianeta in verità, brillante, ammaliante.

Misteri e Incantazioni alla Prima Stella è una performance teatrale e musicale che indaga il potere del canto, della musica, della danza e del rito come mezzi di connessione sottile con l’Uomo e la Natura. Le due performer, Josephine e Sara, in un flusso continuo di azioni, suoni e melodie, accompagnano lo spettatore in un viaggio verso l’inizio della notte, incantandolo con canti antichi ed ancestrali, abbracciandolo con azioni rituali, danze e improvvisazioni vocali. Due divinità silvane che concedono ai presenti di assistere ai loro giochi e alle loro misteriose abitudini, pronte a cercare quel piccolo filo che unisce ognuno di noi alla magnificenza e al mistero del Tutto. Un rituale del Vespro e del tramonto al quale anche gli spettatori sono invitati delicatamente a partecipare, senza costrizioni, attraverso il canto, la danza e piccole azioni.

Sarà Venere, la prima stella, a vegliare sul lavoro creativo di Sara e Josephine e a Venere il lavoro è dedicato e quindi all’Amore, alla Bellezza, alla soffice brezza del mare e ai suoi sconfinati abissi.

 

Le azioni, i canti, le musiche e le voci in “Misteri e Incantazioni per la Prima Stella”

Seppur la performance si basi sull’improvvisazione, le due performer useranno tecniche fisiche e vocali maturate durante il lavoro di ricerca di Teatro Cantiere: useranno azioni, danze ed energie fisiche specifiche per andare a toccare certi canali emotivi degli spettatori, energie a volte rabbiose e potentissime, a volte dolci ed infantili. Così sarà per la voce: le due performer usano diversi risuonatori vocali che creano un vastissimo mare di suoni, usano tecniche di canto antiche e tradizionali per trovare melodie e canti che parlano direttamente allo stomaco e al cuore. Usano la Glossolalia, una tecnica vocale considerata sacra da molte tradizioni. La glossolalia è uno sgorgare fluido di parole, di un linguaggio sconosciuto: usata in un certo modo aiuta a connettersi con differenti stati di coscienza ed energie psico-fisiche. Usano tecniche spaziali di relazione allo spettatore per indurlo a reagire nello spazio in modo organico e fluido. Suonano melodie che si accordano all’atteggiamento e alle sensazioni dello spettatore, con l’intento di trovare quel suono e quel ritmo che fa vibrare le sue energie.

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