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I Vostri Bambini

I vostri bambini

Attori: Lia Augenti, Igor Belsito, Davide Cangelosi, Donatella Trimboli
Regia e spazio scenico: Sara Pirotto, Hengel Tappa e Teatro Cantiere
Costumi e oggetti: Sara Pirotto e Teatro Cantiere
Lingua: Glossolalia, Inglese, Italiano
Durata: 1 ora

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Perché Charles Manson?
Perché Shakespeare lo fanno tutti.

A dire il vero eravamo partiti con uno studio su Alice nel paese delle meraviglie, ma nonostante il tema fosse intrigante non riusciva a far vibrare le nostre ‘antennine’. Poi un giorno leggendo la dichiarazione processuale di Manson e andando a spulciare nella sua storia abbiamo trovato un mondo molto lontano e molto vicino alle fiabe, dove il bene e il male spesso si scambiano posto e dove il lieto fine è una mera illusione. La cosa ci è piaciuta così tanto da farci dimenticare stregatti e regine di cuori.
Una volta deciso di indagare questa nuova e cruenta storia, abbiamo iniziato a cercare immagini, ad ascoltare la musica, a vedere video, a leggere tutti i libri possibili per districare il bandolo della matassa di una delle leggende più intricate e oscure del secolo passato. Nasce così lo spettacolo ‘I vostri bambini’. 


LO SPETTACOLO

Nel quarantesimo anniversario della condanna di Charles Manson per gli omicidi Tate/LaBianca la famiglia di Teatro Cantiere si lascia impossessare dagli spiriti della Family e rivive a modo suo gli avvenimenti che hanno portato al feroce massacro incarnandosi di volta in volta nei personaggi che hanno reso celebre questa oscura e curiosa storia.

Tutto comincia con un incontro tra gli spettatori e gli attori dove gli spettatori/ospiti vengono accolti dagli attori con simpatia, amore e curiosità (come accade in certe sette, dove il nuovo arrivato viene introdotto al gruppo con il cosiddetto “bagno d’amore”) per poi essere accompagnati alle loro sedie, per mano, a braccetto…
Gli spettatori, seduti in cerchio, sono testimoni di un gioco di bimbi: gli attori, come fossero bambini in un cortile, giocano tra loro, cantano, citando e portando alla luce quasi loro malgrado diverse tappe fondamentali della storia di Charlie Manson e della sua comune hippy anche grazie all’aiuto di una collana di ossa che trasforma chi la porta in Charlie. Gli attori non hanno dunque un unico ruolo, ma passano da un personaggio all’altro così come la lingua parlata passa dall’inglese, all’italiano a una lingua personale e inventata: la glossolalia.
Non c’è scenografia, non c’è nulla, solo un mucchio di vestiti accatastati che saranno oggetti di scena, scenografia e costumi indossati per trasformarsi in un nuovo personaggio. Le luci sono semplicissime: quattro lampadine che vengono accese e spente direttamente dagli attori.
I suoni, i canti, le gestualità e le musiche sono fedelmente tratti da fonti dirette riguardanti Charles Manson e La Famiglia, dalla dichiarazione processuale di Manson, dalle interviste ai membri della Family, dalle rare registrazioni audio delle canzoni scritte e cantate da Manson e la Famiglia, dalle rare registrazioni video della Famiglia al ranch, dalle rare registrazioni delle dichiarazioni di Manson dalla prigione.

Gli attori/bambini hanno un rapporto diretto con il pubblico, fatto di sguardi, di comunicazione verbale e fisica, di sorrisi ed ammiccamenti, quasi a volerlo far entrare direttamente nel gioco. La sensazione che ha lo spettatore non è quella di assistere ad uno spettacolo con persone che recitano una parte, piuttosto quella di essere testimone di avvenimenti che stanno accadendo in quel preciso momento, nel più assoluto presente. L’uso di una lingua interiore ed emotiva come la glossolalia porta lo spettatore a confrontarsi con suoni e musicalità antiche e ataviche che accompagnano piano chi le ascolta alla ricerca del proprio lato nascosto, dei propri ricordi sopiti. Per questo durante il lavoro la storia di Manson perde quasi importanza, lasciando invece trasparire situazioni archetipe e profondamente umane nelle quali tutti possono specchiarsi.

Gli attori, in un gioco collettivo, leggero e sottilmente inquietante, danzano Manson e i giovani adepti della Family, cercando di far rivivere allo spettatore le sensazioni, le atmosfere e le leggende che circondano quella comunità hippy sui generis. Gli attori danzano o piuttosto giocano col proprio corpo distillando al massimo le parole perché, come dice Charles Manson nella sua dichiarazione processuale: “Un gesto è molto più vero di una parola. Gli indiani parlano così, possono spiegare quello che provano con i gesti.[…]. Perché queste parole sono le vostre parole. Voi inventate le parole, fate un dizionario. Me lo avete dato e avete detto:<<Questo è il significato delle parole>>. Bene, questo è quello che vogliono dire per voi, ma qualcun altro ha un diverso dizionario.

I vostri bambini non è teatro e non è danza, tantomeno teatrodanza: è piuttosto un esperimento di teatro fisico, una nuova possibilità espressiva che il gruppo Teatro Cantiere sta elaborando e maturando da qualche anno, grazie al training di gruppo e al lavoro isolato.

I vostri bambini è andato in scena negli anni 2010 e 2011. Attualmente non viene più replicato.

 

LA STORIA DA CUI SIAMO PARTITI
Quarantadue anni fa, nell’agosto del 1969 Los Angeles fu teatro di due atroci massacri: ignoti assassini penetrarono nelle ville di Roman Polansky e della famiglia LaBianca uccidendo brutalmente i loro occupanti, fra cui Sharon Tate, moglie del regista, incinta di otto mesi. A rendere più inquietanti gli omicidi le parole che gli assassini scrissero col sangue sui muri delle ville: “Morte ai porci”, “Guerra”, “Insorgete”, “Helter Skelter”.
Alcuni mesi più tardi il caso fu sorprendentemente risolto: gli assassini furono individuati come gli appartenenti a una comune hippy chiamata “The Family” (La Famiglia) che in quel periodo si era ritirata in un ranch nel deserto e il mandante dei delitti sarebbe stato il loro leader, Charles Manson, anche conosciuto come “Gesù Cristo” e più tardi “Satana”, un uomo che all’età di 33 anni aveva già passato tra riformatori e prigioni 24 anni in reclusione. Il processo, il più lungo e costoso della storia degli Stati Uniti fu confuso e sommario e scatenò diverse reazioni nell’opinione pubblica americana, anche perché la storia della Famiglia e di Charles Manson è fitta di misteri, coincidenze, coperture, bugie, leggende.
Alla Famiglia vengono attribuiti contatti con LaVey (fondatore della Chiesa di Satana), con Scientology, con l’Ordo Templi Orientis, con sette gnostiche e sataniche, con la Massoneria, con The Fountain of the World, con The Aryan Brotherhood, col progetto di condizionamento mentale Mkultra, con la CIA, l’FBI, con la famigerata Process Church of the Final Judgement, con l’Esalen Institute, con diversi movimenti rivoluzionari, con musicisti come Dennis Wilson, Neil Young, Jim Morrison e molti altri ancora.
In questa confusione la verità tende a perdersi in una marea di fatti discordanti mostrando da un lato Manson e la Famiglia come un gruppo di terroristi disadattati dedicati a sesso libero, droghe, assassini e satanismo, dall’altro come vittime del sistema americano, forse pilotati nei loro atti per distrarre la gente dalla guerra in Vietnam e screditare il movimento hippy che in quegli anni appariva alle autorità come una vera forza rivoluzionaria.

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