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Chi siamo

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Teatro Cantiere è una forma di follia collettiva che ci attanaglia dal 2003.
Teatro Cantiere aiuta gli inadatti e gli strambi a sentirsi mediamente normali.
Teatro Cantiere permette adunate sediziose facendo credere che si tratti di training fisico dell’attore.
Ha una faccia un po’ così e un’espressione un po’ così.
Teatro Cantiere vive e vegeta tra le sacrosante mura del Cantiere Sanbernardo.
Sa fare salti molto alti ed è più vicino ad un animale di quanto si pensi.
Ama darsi all’alcool ma non al cool.

NOI
Teatro Cantiere
è un gruppo di ricerca teatrale nato nel 2003 tra le mura del Centro Culturale Cantiere Sanbernardo di Pisa, dal 2016 è Associazione Culturale con sede a Piana Crixia (SV) ed è composto da Sara Pirotto, Hengel Tappa e Davide Cangelosi, affiancati da Damiano Scaletta, Jonathan Bellini, Ginevra Gavazzi, Luca Gasparro, Samuele Fortunato, Irene Cafasso, Mounir Gaad.
Da gennaio 2018 il gruppo si è trasferito in un piccolo paese della Liguria, Piana Crixia, dove ha iniziato a mettere le radici per la creazione di un centro culturale dedicato al teatro, alla musica e alle tradizioni.

Teatro Cantiere organizza e dirige laboratori, festival, incontri, scambi e si impegna in una continua ricerca nell’ambito dell’arte teatrale, del canto, della voce, dell’espressione fisica, della danza, della musica. Attualmente il gruppo sta lavorando su modi di relazione e reazione all’altro e a sé, sul ritrovarsi inteso come contatto tra esseri umani, come esperienza collettiva di creatività e spontaneità col fine di raggiungere l’altro e se stessi attraverso forme di comunicazione vere, intime, basilari, sottili.

Il gruppo ha portato il proprio lavoro performativo e formativo nell’ambito di diversi contesti: nei festival (Fringe Festival Bologna, Senza Filo Music Contest a Pisa, Liberarti Festival a Montaione, Sceneforum a Pisa, Cartasia Festival a Lucca, Genetic Parade a San Giuliano Terme, Magazzino Festival a Scarlino, Estate Sangiulianese, Nuove Impressioni ad Alcamo, Espressivamente a Barcellona P.G., DanceProject Festival a Trieste, Sconfinamenti a Montecatini Terme, Balla coi cinghiali a Vinadio, Human Mosaic e Bramat a Goleniow (PL)…), in contesti istituzionali (Università di Savona, Università di Pisa) fino a situazioni più informali, in giardini, nelle case, in locali o pub, centri sociali, in strada.

A cavallo tra il 2015 e il 2016 e tra il 2018/2019, Teatro Cantiere ha avuto la possibilità di fare una residenza artistica all’Odin Teatret di Holstebro in Danimarca, dove portare avanti il lavoro di ricerca teatrale e mostrare il proprio lavoro.

Negli anni hanno fatto parte attivamente di Teatro Cantiere: Lidia Boniaga, Josephine Chiara Lunghi, Matteo Ostion, Sara Chirico, Erica Farsetti, Dario D’Ambra, Eleonora Moro, Stella Penzo, Laura Moretuzzo, Luca Benvenuto, Donatella Trimboli, Armando Masoni, Igor Belsito, Filippo Bonchi e Lia Augenti.

Intervista a “Italia che cambia”

Presentazione TC English


IL NOSTRO METODO

Il metodo teatrale di TC si basa su un intenso training fisico e vocale che vede come protagonisti l’azione, la reazione, la comunicazione non verbale e la comunicazione verbale non strutturata. Ne risultano relazioni vive, “presenti” e soprattutto sincere e disarmanti. La ricerca di una comunicazione fisica personale, seguendo i propri ritmi interiori, ha portato gli attori a maturare un proprio singolare uso del corpo che è sfociato in una sorta di danza teatrale, un teatro che danza (lontano, lontanissimo dal cosiddetto Teatrodanza).

La ricerca sulla voce e sulle possibilità sonore ha condotto il gruppo verso l’invenzione di una propria lingua (glossolalia) la cui forza non sono le parole, ma la comunicazione emotiva. La glossolalia, così come la usa TC non deve essere confusa con il classico grammelot, è piuttosto una lingua interiore, che smuove emozioni e istinti nascosti, appoggiandosi alle vibrazioni del corpo.
Anche nel canto Teatro Cantiere sta proseguendo un proprio percorso, sfruttando la possibilità di canto con la glossolalia e di canto corale libero.

Da tempo la musica dal vivo è parte integrante del nostro lavoro: il percorso intrapreso è istintivo, organico, legato alle proprietà comunicative ed espressive della musica, alla relazione con l’altro, con gli impulsi e le energie fisiche. Attualmente il gruppo lavora con una chitarra usata come oggetto scenico trasformabile, strumento musicale per creare suoni, melodie e accompagnamento/supporto del canto singolo o corale.


I NOSTRI MODI

Come una famiglia teatrale o circense i componenti di Teatro Cantiere sono autosufficienti e autarchici e curano personalmente tutto ciò che sta intorno alla loro scelta di fare teatro: l’ufficio stampa e la promozione del gruppo, l’allestimento degli eventi proposti, delle luci, dei costumi, delle scenografie. Nell’ultimo periodo il senso autarchico di TC è esploso dando vita a diversi progetti che vanno oltre il teatro come TCucio , TCulinaire, I vostri bambini (La Mostra), TCLibri e tanti altri che stanno per arrivare.

Tutto ciò si affianca a uno studio approfondito degli argomenti che il gruppo desidera trattare nei propri spettacoli con la raccolta e la catalogazione di documenti scritti, immagini, musica, video, tanto da riuscire a creare veri e propri archivi sui diversi temi indagati.


QUALCOSA SULLE PERSONE

Sara Pirotto (30/05/1978)- Hengel Tappa (11/05/1976). Dopo un incontro illuminante con l’Odin Teatret nel 2002 fondano Teatro Cantiere cominciando a lavorare sulle possibilità espressive e psichiche del teatro ispirandosi alle tecniche di Eugenio Barba e Jerzy Grotowski. Registi, pedagoghi ed attori nella compagnia Teatro Cantiere, continuano la loro formazione personale e la loro ricerca seguendo il lavoro di Gey Pin Ang (Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards e Sourcing Within), Roberta Carreri, Ewa Benesz, Alejandro Tomàs Rodriguez (Open program of Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards) e con lo studio di diverse tecniche vocali, arti circensi (acrobalance, giocoleria, tessuto aereo, trapezio, cerchio) e marziali (Kalaripayattu, Judo, Systema, Tai Chi). Nel 2012 sono stati selezionati per prendere parte al workshop internazionale per registi “Ave Maria – Eugenio Barba Directs” presso l’Odin Teatret di Holstebro, Danimarca. Dal 2014 al 2015 hanno curato la rubrica teatrale Grand-Quignol! sul quotidiano online PaginaQ. Nel 2016 e nel 2018 sotto la supervisione di Julia Varley sono invitati in residenza al Nordisk Teaterlaboratorium. Nel 2017 Sara Pirotto incontra l’attrice Ewa Benesz e con lei inizia un percorso sulle pratiche vocali antiche. Nel 2018 vengono invitati al Festival internazionale Human Mosaic e nel 2019 al festival Bramat a Goleniow in Polonia . La loro attuale ricerca si sta concentrando sul canto e sulle possibilità di corpo e voce sia per raggiungere istinti ed emozioni nascoste che per trovare una relazione vera con l’altro.

Davide Cangelosi (20/09/1980). Cresciuto ad Alcamo, una piccola cittadina siciliana del golfo di Castellammare, inizia la sua passione musicale a 12 anni suonando la chitarra. Questa passione travolgente si perpetra da allora attraverso le voci di diversi strumenti musicali come la chitarra, il tamburello, lu tammurinu, e lu friscalettu e di diversi generi che vanno dalla musica sperimentale intuitiva, al grunge, fino alla musica tradizionale popolare. Fin dalle sue origini vive la realtà teatrale di Teatro Cantiere, con cui ha condiviso centinaia di spettacoli, performance, laboratori, apparizioni, concerti, parate e improvvisazioni sia in Italia che all’estero. Tra le esperienze teatrali più rilevanti cita “Sourcing Within” con Gey Pin Ang (Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards) e “CANTA” con Alejandro Tomás Rodriguez (Open program of Jerzy Grotowski and Thomas Richards), tra i laboratori musicali “Corso di musica sperimentale” con il musicista sperimentale Eugenio Sanna e il “Corso di tamburello siciliano” con il tamburellista Andrea Chessari, inoltre il laboratorio di Kalaripayattu con Carolina Pizarro (Odin Teatret). Dal 2013 comincia un percorso di approfondimento e valorizzazione della cultura siciliana attraverso la ricerca, l’archiviazione, la diffusione e la trasmissione orale di canti, poesie, costumi, storie e suggestioni della tradizione popolare alcamese e siciliana. Questo percorso ha portato alla creazione di “Stu munnu sta ‘mpazzennu” e “Una notte la Sicilia mi venne a cercare” due spettacoli sui canti e le poesie tradizionali siciliane.

 

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