-->

Non c’è niente fuori

NON C’E’ NIENTE FUORI
Con: Ginevra Gavazzi, Samuele Fortunato
Regia e suggerimenti di lavoro: Hengel Tappa, Sara Pirotto
Arrangiamenti musicali: Samuele Fortunato, Ginevra Gavazzi, Sara Pirotto
Costumi: Teatro Cantiere
Oggetti, luci: Teatro Cantiere
Testo: Hengel Tappa, Ginevra Gavazzi, Samuele Fortunato
Lingua: italiano
Durata: 60 minuti circa (senza pause)
2020

Nell’agosto del 1891 dopo una vita di viaggi, avventure e affari in Europa, Asia e Africa Arthur Rimbaud, il poeta dalle suole di vento, si ritrova malato e prossimo alla morte presso l’ospedale della Conception di Marsiglia, accudito dalla sorella Isabelle. Poco si sa di quel periodo, solo è possibile intuirne la drammaticità dalla disperata corrispondenza di Isabelle con la madre. E’ un momento di dolore cosmico, nevrosi, follia. Arthur sente prossima la fine e tutta la sua vita gli si para davanti in un turbine di visioni e sogni ad occhi aperti. Quei demoni che descrive così bene nella sua Stagione all’Inferno prendono forma e si palesano tormentandolo senza tregua, la purezza cristallina delle sue Illuminazioni si incrina trasformandosi in incubo e disperazione. Finalmente il poeta si fa Veggente, ma la veggenza non è romantica né esotica: è piuttosto una presa di coscienza che rimanda alla vanità di tutto.

Come in un girone infernale dantesco, Rimbaud è costretto a fare i conti con i suoi peccati, con le cose che non si è mai perdonato, con le parole mai dette. Come un meccanismo inceppato il tempo si ferma e continua a ripetersi privo di senso e di scopi, mettendo alla luce un’anima debole e provata il cui ardore non ancora sopito cerca una verità oramai irraggiungibile.

-->